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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

cultura per nuovi ecosistemi

Etnorama promuove attività culturali e artistiche ideate per combattere quelle forme di ingiustizia, discriminazione, razzismo e solitudine forzata che costringono ai margini della comunità determinate categorie di persone. Etnorama indaga e ha a cuore le tematiche riguardanti il gap di genere, la violenza maschile contro le donne, gli stereotipi e le diverse forme di discriminazione in cui si radica e agisce il patriarcato.   Prendendo ispirazione dai movimenti che lo contrastano come l'eco-femminismo, xeno-femminismo, cyber-femminismo, trans-femminismo e Jiineoloji, Etnorama cerca forme artistiche per narrare la lotta “somato-politica” dei corpi storicamente oppressi. Attraverso l'utilizzo di linguaggi teatrali in cui tradizione e innovazione si mescolano, Etnorama si pone il duplice obiettivo di conservare il patrimonio artistico e culturale italiano (burattini, marionette, pupazzi, dialetti e lingue minoritarie e arcaiche, tradizioni popolari, miti e leggende) e allo st

R3SISTENZE FEMMINILI

  Etnorama presenta il volume R3SISTENZE FEMMINILI. UNA TRILOGIA Tre storie vere di rivolta al patriarcato.   Tre utopie realizzabili che aspirano a un mondo in cui uomini e donne hanno gli stessi diritti.   Tre testi teatrali dedicati a donne e uomini che in tempi e luoghi diversi, hanno escogitato nuove forme di resistenza a una società sbilanciata al maschile.   Una società che opprime le donne e indubbiamente favorisce gli uomini ma, non per questo, permette loro di essere liberi.   Perché una società più giusta verso le donne è un posto migliore per tutt ə . Questo libro nasce in occasione delle celebrazioni per il settantacinquesimo anniversario della Liberazione grazie alla Consigliera di parità della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Roberta Nunin che ha deciso di sostenerne la pubblicazione, nella convinzione che questo volume possa fornire originali spunti di riflessione sul tema degli stereotipi di genere, che ancora continuano a ostacolare in molti contesti e circostan

campagne di comunicazione

  La campagna di comunicazione ideata insieme a Virginia Sommadossi e Centrale Fies per diffondere gli spettacoli che fanno parte della trilogia “Resistenze femminili” ha l'obiettivo di amplificare il significato del progetto teatrale attraverso un trittico di poster e cartoline che parlano di girl's empowerment something about us. RAGGIUNGIMI SULLA MONTAGNA PIU' ALTA. ANDIAMO INSIEME AL SUPERMERCATO. AIUTAMI AD AVERE I TUOI STESSI DIRITTI. SUSSURRAMI STORIE PAUROSE E POI FAMMI RIDERE. NON AVERE PAURA DELLA MIA DETERMINAZIONE. GUARDAMI MENTRE MI LAVO I DENTI. INVENTATI DELLE FAVOLE PER ME. PRENDIMI PER MANO. FACCIAMO LA RIVOLUZIONE. NON AVERE PAURA DI DIRMI LA VERITA'. PREPARIAMO UNA TORTA. FAMMI GUIDARE. INCORAGGIAMI ALL'IMPOSSIBILE. RIMBOCCAMI LE COPERTE. SOLLEVAMI. NON URLARMI ADDOSSO. RACCONTAMI IL TUO SEGRETO. NON UCCIDERMI. CAMBIAMO INSIEME QUESTO PAESE. DIVENTA MIO COMPLICE. *Bobbi Gibb, prima donna a correre la maratona di Boston del 1966 senza numero. Perch

the beat of freedom

  Tratto dal libro Io sono l'ultimo. Lettere di partigiani italiani  Di e con: Marta Cuscun à Illustrazioni live: Fabio Babich Assistente: Marco Rogante Creato per ViPride, il gaypride di Vicenza '13 Io sono l'ultimo, il volume da cui sono tratte le lettere che compongono The beat of Freedom, è nato quando Annita Malavasi, la partigiana "Laila", ha cominciato a parlare d'amore. Ci teneva a dire una cosa, soprattutto: fu tra i partigiani che, per la prima volta, uomini e donne ebbero pari dignit à e che l'uguaglianza sancita dalla Costituzione a guerra finita, non fu un regalo ma una conquista e un riconoscimento. La sua testimonianza fu pubblicata su D - La Repubblica. Poi arrivarono molte lettere. Alcune erano di vecchi partigiani e parlavano d'amore. Le lettere sono un'autobiografia collettiva di giovani accomunati dall'aver condiviso un tempo e un Paese, che a un certo punto sentirono l

chi siamo

  Laura Marinelli  si laurea in Scienze della Comunicazione – Editoria e Giornalismo nel 2007 e nel 2008 frequenta il Master in Marketing per le imprese di arte e spettacolo presso l’Università Cattolica di Brescia durante il quale acquisisce competenze di tipo gestionale ed organizzativo grazie al percorso didattico dedicato a economia della cultura e del territorio, il prodotto d’arte e spettacolo, economia aziendale, modelli gestionali e legislazione delle imprese di cultura, budgetting e sponsorizzazioni, marketing per la cultura e il territorio, fund raising, organizzazione e comunicazione dell’arte e dello spettacolo. Da settembre 2008 a dicembre 2014 è parte del team di Centrale Fies, inizialmente come responsabile di produzione del Festival internazionale Drodesera e di Fies Factory, un progetto di sostegno alla creazione under 35; successivamente come responsabile della gestione di bandi e domande di finanziamento dei progetti dell’attività finanziati con fondi nazionali, prov

Fare rete

  Etnorama è parte della rete di Amlet_a,  Associazione di promozione sociale  nata per raccogliere dati e così evidenziare, monitorare, esaminare le differenze di trattamento tra donne e uomini nel mondo dello spettacolo. E’ nata cioè dal bisogno di sostituire le sensazioni con numeri, cifre, percentuali; dati inconfutabili e incontrovertibili. Amleta si propone di intervenire per provare a colmare il divario emerso. Amleta sa che i numeri spersonalizzano e che quindi è nata per ricordare che le disparità evidenziate si traducono in minor qualità della vita e limitano la possibilità per le donne di immaginare e programmare il proprio futuro. Amleta è nata per chiedere di liberare spazi in cui le donne possano esprimere i loro talenti, esercitare la loro creatività, le loro abilità, la loro intelligenza, e avere anche la possibilità di sbagliare, così com’è stato concesso agli uomini per millenni. Amleta crede nella meritocrazia. Proprio per questo chiede di mettere più donne alla dire